Gabriele Pareschi
Ferrara, 18 marzo 1924 - Casalmaggiore (CR), 15 agosto 1996
BIOGRAFIA
Gabriele Pareschi, figlio del celebre liutaio Gaetano, nasce a Ferrara il 18 marzo 1924, ultimo discendente di una antica famiglia emiliana di liutai, e musicisti.
Il nonno Giovanni suonava il mandolino, mentre il padre, Gaetano (1900-1987), chiamato Rino, suonava il violino, e il fratello Giancarlo, anch'esso, come Gabriele, diplomato al conservatorio di Ferrara, si dedicò alla vita di concertista, e a soli 22 anni si trasferì in sud America, diventando solista da spalla dell'Orchestra Sinfonica del Teatro Municipale di Rio de Janeiro, occupando tale mansione per più di trent'anni.
Gabriele si sposa nel 1944 con Ester e l'anno successivo nacque il figlio Gianfranco; la coppia rimase assieme per circa dieci anni.
Nel 1950 dopo il diploma in Conservatorio, ha insegnato fisarmonica, fondando così la scuola a Ferrara. In quegli anni suonava con orchestre jazz e si esibiva con l'orchestra di “Ugo Orsatti” in vari eventi alla Bussola di Viareggio e incise circa una decina di dischi fino al 1960.
Nel 1960 aprì il negozio di musica a Ferrara, ed in quel periodo viveva in Via Camposabbionario n°8, insieme al padre Gaetano fino al 1969. Nel 1967 circa, si riavvicinò alla prima moglie, da tempo malata ai polmoni, morì due anni dopo, a soli 44 anni.
Persona molto ingegnosa, nel 1970 Gabriele, dopo aver “brevettato” una meccanica a martelletti per pianoforti che andavano a colpire cilindretti metallici creando un suono più elettronico e freddo, propose l’idea a Davoli fondatore e titolare di una nota ditta di strumenti musicali, la “Krundaal Davoli” ditta che realizzò impianti di amplificazione di enorme successo in tutto il mondo anche con numerose altre produzioni di strumenti musicali.
A seguito di questa proficua collaborazione Gabriele e Davoli fondarono la ditta Musical DAVOLI s.r.l iniziando così a lavorare sul progetto del pianoforte “C77”, che vide un largo impiego in quegli anni riscuotendo grandi consensi oltre ad un proficuo successo commerciale.
Nel frattempo Gabriele decise di trasferirsi a Pilastro, a pochi chilometri dalla Ditta sita nella piccola frazione di Langhirano, in provincia di Parma” con tutta la famiglia compreso l'ormai anziano padre Gaetano fino al 1975.
L'anno successivo, nel 1976, dopo aver conosciuto la seconda moglie Ada che lavorava a Milano, vende la casa a Ferrara e si trasferisce con la famiglia a Piacenza in via Maria Luigia d'Austria.
Qui comincia a seguire l'arte del padre, anziano ma presente e molto attivo mentalmente, dotato ancora di grande talento insegnò l'arte e la tradizione che lo caratterizzò dalla lunga carriera e grande fama. Gabriele, apprese le nozioni, procedure e fasi di lavorazione di suo padre, ma cercò sempre di evolversi e metterci del suo, sperimentando molto.
Nello stesso anno, per esigenze di spazio, acquista un vero e proprio laboratorio che era una piccola falegnameria a Rottofreno in provincia di Piacenza.
Nel 1979 si trasferì con la famiglia a Cavacurta, frazione di Castelgerundo in provincia di Lodi, dove Gabriele trovò una piccola villetta con annesso laboratorio.
In quegli anni il contrabbasso trovò largo utilizzo soprattutto nella musica jazz attento all'esigenza di mercato del periodo Gabriele iniziò a proporre i suoi contrabbassi a prezzi convenienti, il che li fecero diventare in breve tempo di enorme diffusione. Una forte richiesta veniva soprattutto dall' Inghilterra in quanto questi strumenti venivano considerati più accessibili con un rapporto qualità prezzo davvero notevole, e tempi di consegna ridotti oltre che comodi da suonare e con una discreta acustica, molto apprezzata soprattutto da studenti e insegnati che favorirono le richieste.
A seguito della grande richiesta di contrabbassi, modernizzò i tradizionali attrezzi del mestiere, in modo particolare le sgorbie, rendendole elettrificate, “inventando” così la prima sgorbia elettrica. Cit.!
Dal 1980 al 1990 a Cavacurta si concentrò la maggior produzione di strumenti, costruì diversi violini poche viole su modello personale, circa una ventina di violoncelli, e più di 60 contrabbassi utilizzando quasi sempre la stessa forma moderna con spalle alte e verniciatura classica.
Dotato inoltre di buona conoscenza dell'esigenze di mercato e spiccato senso imprenditoriale, per qualche anno vide un buon riscontro popolare ed economico.
A Cavacurta apre anche una cartoleria in via Matteotti 11 e nel maggio del 1985 diventa consigliere Comunale.
Il 13 aprile 1987 a Cavacurta morì il padre Gaetano e dopo pochi mesi anche la madre Anita entrambi sepolti nel cimitero locale.
Nel 1991 cessò l'attività di liutaio perché malato ai polmoni, a seguito della prolungata inalazione di polveri legnose. si trasferì a Lecco e vende il laboratorio di Cavacurta.
Nel 1992 decise finalmente di avvicinarsi al figlio Gianfranco in provincia di Cremona, dove trascorre degli anni sereni dilettandosi nella produzione di pipe e avvicinando il figlio, all'attività liutaria, costruendo con lui due strumenti tutt'ora gelosamente custoditi. Gianfranco talentuoso batterista, come da tradizione famigliare si dedicò però principalmente all'attività di musicista esibendosi con orchestre locali.
Gabriele mori improvvisamente di notte a seguito di un attacco di cuore a Casalmaggiore (CR) il 15 agosto 1996.
Estratto dalla Biografia in fase di scrittura “Gabriele Pareschi, musicista inventore e liutaio” scritta da Matteo Marsili con Gianfranco e Antonella Pareschi anno 2020/2021.
Per info:
Matteo Marsili: marsiliviolins@outlook.it
In pubblicazione nel 2025:
"PARESCHI storia di una famiglia ferrarese nella liuteria del ‘900"
Per info: Matteo Marsili: liutaio.marsili@gmail.com